Mind the gap! Storie oltre la rete della psichiatria territoriale
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Come citare

Rondini, E. (2025). Mind the gap! Storie oltre la rete della psichiatria territoriale. AM. Rivista Della Società Italiana Di Antropologia Medica, 26(59). Recuperato da https://www.amantropologiamedica.unipg.it/index.php/am/article/view/742

Abstract

Abstract Mind the Gap! Stories Beyond the Network of Territorial Psychiatry

The reflections presented in this contribution arise from an ethnographic research conducted in some social and health services for people with mental disorders, aimed at understanding the processes that regulate the functioning of the network of community resources in Perugia. In particular, attention is given to some individual stories, intercepted and reconstructed within a residential facility: these are fragmented and polyphonic stories, revealing the critical issues that emerge in a specific phase of the rehabilitation process, namely the one in which its end is thought and/or achieved. The examples presented question the very practicability of separation and discharge of the patient, even in the face of a communion – at least declared – of intent, suggesting at the same time the need to investigate the mechanisms that contribute to complicating the separative dynamics in progress, especially in the absence of an external network, more or less formal

 

Mind the gap! Storie oltre la rete della psichiatria territoriale

Le riflessioni presentate in questo contributo nascono all’interno di una ricerca etnografica condotta in alcuni servizi sociosanitari rivolti a persone con disagio psichico e finalizzata a comprendere i processi che regolano il funzionamento della rete di risorse comunitarie attive nel territorio di Perugia. In particolare, l’attenzione è rivolta ad alcune storie individuali, intercettate e ricostruite nell’ambito di una struttura residenziale: storie frammentate e polifoniche, rivelatrici delle criticità che emergono in una precisa fase del processo riabilitativo, ovvero quella in cui si pensa e/o attua la sua fine. Gli esempi presentati interrogano la praticabilità stessa della separazione e della dimissione del paziente, anche a fronte di una comunione – almeno dichiarata – di intenti, suggerendo al contempo la necessità di indagare i meccanismi che contribuiscono a complessificare le dinamiche separative in atto, specie in assenza di una rete esterna, più o meno formale.

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