Trapianti, spiriti, possessioni. I “fenomeni posttrapiantali” alla luce dell’etnopsichiatria e dell’antropologia medica
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Come citare

Legnaro, C. (2023). Trapianti, spiriti, possessioni. I “fenomeni posttrapiantali” alla luce dell’etnopsichiatria e dell’antropologia medica. AM. Rivista Della Società Italiana Di Antropologia Medica, 24(56). Recuperato da https://www.amantropologiamedica.unipg.it/index.php/am/article/view/686

Abstract

Transplants, Spirits, Possessions. “Post-Transplant Phenomena” in the Light of Ethnopsychiatric and Medical Anthropology

“Post-transplant phenomena” constitute a set of personality changes involving the recipient patient following a heart transplant. The main explanatory hypotheses offered in the medical literature can be traced back to the biomedical paradigm and, in a final analysis, to a “one-universe” ontology. The purpose of the present analysis is to offer instead an explanatory possibility from a “multiple universe” ontological dimension, from the theoretical tools of critical-interpretive medical anthropology and ethnopsychiatry. The anthropological category of “spirit possession” thus becomes central to reinterpreting these clinical episodes by reformulating the bond between donor and recipient through the formula of “mimetic empathy”.

Trapianti, spiriti, possessioni. I fenomeni post-trapiantali alla luce dell’etnopsichiatria e dell’antropologia medica

I “fenomeni post-trapiantali” costituiscono un insieme di mutamenti di personalità che coinvolge il paziente ricevente in seguito ad un trapianto cardiaco. Le principali ipotesi esplicative offerte dalla letteratura medica sono riconducibili al paradigma biomedico e, in un’ultima analisi, ad un’ontologia a “universo unico”. Scopo della presente analisi è offrire invece una possibilità esplicativa a partire da una dimensione ontologica a “universi multipli”, attraverso gli strumenti teorici dell’antropologia medica critico-interpretativa e dell’etnopsichiatria. La categoria antropologica di “possessione spiritica” diviene così fondamentale per reinterpretare questi episodi clinici riformulando il legame tra donatore e ricevente attraverso la formula di “empatia mimetica”.

 

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