Interessi molteplici. Scienze naturali, paletnologia e antropologia in Giuseppe Bellucci
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Come citare

Baronti, G. (2012). Interessi molteplici. Scienze naturali, paletnologia e antropologia in Giuseppe Bellucci. AM. Rivista Della Società Italiana Di Antropologia Medica, 14(33-34). Recuperato da https://www.amantropologiamedica.unipg.it/index.php/am/article/view/300

Abstract

Many different interests. Natural sciences, palethnology and anthropology in Giuseppe Bellucci

The present essay examines in detail the scientific and intellectual path of Giuseppe Bellucci (Perugia 1844-1921), a versatile figure of scientist and passionate collector: his collection of amulets – the Italian part of which is exhibited in the Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria in Perugia since 2000 – is certainly one of the most important in the world. The knowledge of the Darwin’s evolutionary theory marked him in a crucial way, at first orienting him towards the study of natural sciences and then towards what we can define the real passion of his life: the paleoethnology. His first work of paleoethnology is of the 1870, the last one is published even posthumous in 1923: the paleoethnological collection that he left us is composed by more than 25.000 objects. His life-long research of archeological finds of the lithic technology brings him to know amulets and also to come up against the popular belief concerning weapons and lithic instruments that peasants discovered during their countryside works: they considered these stone pieces as the concrete part of the flashes and they held them as protective objects. In spite of the initial difficulties, his amulets collection continued to grow till his death and it was shown in numerous exhibitions in Italy and Europe. The collection and documentation of amulets led Bellucci to deal with folklore, initially in a personal and innovative way but afterwards the complete and uncritical adhesion to the interpretative models of the British evolutionism influenced negatively his attitude. The outbreak of the First World War would mark the end of the 19th century dream in which even Giuseppe Bellucci believed, a dream of constant and uninterrupted progress of the civilization guided by the leading European and Western classes: his last works, devoted to the war folklore, represent a retreat towards more preservative and eclectic positions than before.

Keywords: history of anthropology; nineteenth century collections; British evolutionism; comparativism; Italian folklore, amulets.

 

Interessi molteplici. Scienze naturali, paletnologia e antropologia in Giuseppe Bellucci

Il saggio esamina in modo dettagliato il percorso scientifico e intellettuale di Giuseppe Bellucci (Perugia 1844-1921), poliedrica figura di scienziato dai molteplici interessi e di appassionato collezionista: la sua collezione di amuleti, la cui parte italiana è esposta dal 2000 al Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria a Perugia, è sicuramente una delle più importanti a livello mondiale. L’incontro con la teoria evoluzionistica di Darwin lo segnerà in maniera decisiva orientandolo prima verso lo studio delle scienze naturali e poi verso quella che possiamo definire come la vera passione della sua vita: la paletnologia. Il suo primo lavoro di interesse paletnologico è del 1870, l’ultimo esce addirittura postumo nel 1923: la collezione paletnologica che ha lasciato è composta di oltre 25.000 oggetti. La continua ricerca di reperti dell’industria litica lo fa incontrare con gli amuleti e scontrare con le credenze popolari relative alle armi e agli strumenti litici che i contadini rinvenivano nel corso dei lavori campestri: li consideravano le parti materiali dei fulmini caduti e come tali li conservavano a scopo protettivo. Malgrado le difficoltà iniziali, la sua collezione di amuleti continuerà ad accrescersi fino alla sua morte e sarà messa in mostra in numerose esposizioni italiane ed europee. La pratica della raccolta e della documentazione degli amuleti porterà Bellucci ad occuparsi di folclore, inizialmente con un taglio molto personale e innovativo, in seguito, l’adesione totale ed acritica ai modelli in interpretativi dell’evoluzionismo britannico, farà sentire il suo peso negativo. Lo scoppio della prima guerra mondiale segnerà la fine del sogno ottocentesco di cui si era nutrito anche Giuseppe Bellucci, quello di un progresso continuo e inarrestabile della civiltà sotto la guida delle classi egemoni europee e occidentali: le sue ultime opere dedicate al folclore di guerra costituiscono un ripiegamento su posizioni più conservative ed eclettiche.

Parole chiave: storia dell’antropologia; collezionismo ottocentesco; evoluzionismo britannico; comparativismo; folklore italiano; amuleti.

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