Abstract
From the countries of origin to the Italian courts: camps, law, and narratives in the construction of refugees’ subjectivity
Since World War II, massive processes of standardization in the normative definition, in the production of knowledge, and in the “management” measures concerning refugees have been developing within the framework of a constant legislative refinement at both the European and global level. Drawing on a recent fieldwork carried out in Italy inside a peculiar form of refugee camp – a tourist camping on the Tuscanian coast – this paper intends to shed light on the contemporary process of proliferation of the “camp-model” and on its functioning. It will do so by presenting the ethnography and the reconstruction of the institutional genealogy of this private emergency camp for asylum seekers. Furthermore, the analysis of the process of asylum claiming will allow to show how life stories, in this context, are “trapped” within specific discursive devices, which build asylum seekers’ subjectivity according to different epistemic strategies. The article will thus shed light on how the asylum claiming procedure can be understood as a process of intercultural translation, whose final outcomes are the reification of the refugee’s subjectivity and the reconfiguration, through the normed production of facts, of History itself.
Keywords: migration; camps; asylum seekers; asylum procedure; Italy; subjectivity; life stories; discourse; management; state of emergency.
Dai paesi di origine alle Corti italiane: campi, diritto e narrazioni nella costruzione della soggettività dei rifugiati
Dalla seconda guerra mondiale si sono sviluppati massicci processi di standardizzazione nella definizione normativa, nella produzione di conoscenza e nelle misure di “gestione” riguardanti i rifugiati, all’interno di un costante percorso di affinamento legislativo sia a livello europeo che globale. A partire da una recente ricerca sul campo realizzata in Italia in un campo profughi molto peculiare, un camping turistico sulla costa toscana, questo articolo intende mettere in luce il processo di proliferazione e i meccanismi di funzionamento del modello-campo attraverso l’etnografia e la ricostruzione della genealogia istituzionale di un campo di emergenza privato per richiedenti asilo. L’analisi del processo di richiesta d’asilo permetterà inoltre di mostrare come le storie di vita, in questo contesto, vengano “intrappolate” all’interno di specifici dispositivi discorsivi, che costruiscono la soggettività dei richiedenti asilo secondo differenti strategie epistemiche. L’articolo sosterrà dunque che la procedura di richiesta d’asilo si configura come un processo di traduzione inter-culturale il cui esito finale sono la reificazione della soggettività del rifugiato e la riconfigurazione, per mezzo della produzione normata dei fatti, della Storia stessa.
Parole chiave: migrazione; campi; richiedenti asilo; procedura d’asilo; Italia; soggettività; storie di vita; discorso; management; stato d’emergenza.