AM. Rivista della Società Italiana di Antropologia Medica https://www.amantropologiamedica.unipg.it/index.php/am <p>AM. Rivista Scientifica Antropologica - Università degli Studi di Perugia</p> it-IT AM. Rivista della Società Italiana di Antropologia Medica 1593-2737 Editoriale di AM 56 - Annuncio di un webinar Siam sul conflitto in Israele e nei Territori Palestinesi Occupati https://www.amantropologiamedica.unipg.it/index.php/am/article/view/683 <p>Innanzitutto, vorremmo dire anche noi, da qui, qualcosa su quello che sta accadendo in questi giorni in Medio Oriente tra Israele e Palestina. Su&nbsp;questo grave argomento la Siam si è riunita e, nonostante le sensibilità differenti, tutti siamo stati consapevoli che la Pace è una prassi quotidiana e abbiamo concordato di scrivere e far circolare un annuncio, che pubblichiamo subito dopo questo breve editoriale, in apertura della rivista.</p> Giovanni Pizza Alessandro Lupo Copyright (c) 2023-12-31 2023-12-31 24 56 Novanta secondi. Violenza e affetto in zone ibride israelo-palestinesi durante la guerra tra Hamas e Israele https://www.amantropologiamedica.unipg.it/index.php/am/article/view/684 <p><strong>Ninety Seconds. Violence and Affection in Israeli-Palestinian Hybrid Zones During the Hamas-</strong><strong>Israel War</strong></p> <p>In this personal contribution, I share my personal experience of the beginning of the Hamas-Israel war, highlighting often-overlooked everyday dynamics in hybrid Israeli-Palestinian spaces. As I delve into the emotional and human aspects of these inter-actions, I focus on how the separatist imagination crumbles under the pressures of ethnonational debris, offering new insights on the potential for a sense of universal human bonds. My account also raises questions about how the concept of settler colonialism might impact the understanding of the Israeli-Palestinian conflict, highlighting moments of empathy that transcend national boundaries.</p> <p>&nbsp;</p> <p><strong>Novanta secondi. Violenza e affetto nelle zone ibride israelo-palestinesi durante la guerra tra </strong><strong>Hamas e Israele</strong></p> <p><br>In questo contributo personale condivido la mia esperienza personale con dinamiche quotidiane spesso trascurate negli spazi ibridi israelo-palestinesi, sia di solidarietà intenzionale che di relazioni trasversali. Mentre approfondisco gli aspetti emotivi e umani di queste interazioni, evidenzio come l’immaginazione separatista si sgretola sotto la pressione dei suoi detriti etnonazionali, offrendo nuove intuizioni sul potenziale di un senso di legami umani universali. Infine, il mio resoconto solleva interrogativi su come il paradigma interpretativo coloniale potrebbe influenzare la comprensione del conflitto israelo-palestinese, evidenziando momenti di empatia che trascendono i confini tradizionali. Parole chiave: immaginazione separatista, Israele, Gaza, Palestina, attivismo per la pace</p> <p>&nbsp;</p> Alexander Koensler Copyright (c) 2023-12-31 2023-12-31 24 56 L’antropologia medica italiana e la lezione di Tullio Seppilli https://www.amantropologiamedica.unipg.it/index.php/am/article/view/685 <p><strong>Italian Medical Anthropology and the Lesson of Tullio Seppilli</strong></p> <p><br>The article tries to make a reasoned and commented summary, according to the chronological criterion of issue, of nine monographic dossiers published between 2019 and 2021 in Italian journals in the M-DEA/01 sector. These dossiers contain many of the contributions derived from the reports presented in the seven thematic sections of the Siam Second National Congress entitled «Un’antropologia per capire, per agire, per impegnarsi». La lezione di Tullio Seppilli (Perugia, 14-16 June 2018). The wide varied production of contributions distributed in the nine journals, collected in monographic sections edited by the coordinators of the Congress panels, shows how profound and still extremely alive is the lesson of Tullio Seppilli — a convinced defender of a social, conscious and critical use of anthropology— not only theoretically accepted by many anthropologists, but concretely taken up and acted upon by them in a highly demanding research and professional practice.</p> <p>&nbsp;</p> <p><strong>L’antropologia medica italiana e la lezione di Tullio Seppilli</strong></p> <p>L’articolo prova a fare una sintesi ragionata e commentata, organizzata secondo il criterio cronologico di apparizione, dei nove dossier monografici pubblicati tra il 2019 e il 2021 su riviste italiane del settore M-DEA/01 contenenti molti dei contributi derivati dalle relazioni presentate entro le sette sezioni tematiche del Secondo Convegno Nazionale Siam intitolato «Un’antropologia per capire, per agire, per impegnarsi». La lezione di Tullio Seppilli (Perugia, 14-16 giugno 2018). L’ampia e variegata produzione di contributi distribuiti sulle nove riviste, raccolti in sezioni monografiche curate dai coordinatori dei panel del Convegno, mostra quanto la lezione di Tullio Seppilli – convinto assertore di un uso sociale, consapevole e critico dell’antropologia – sia profonda e ancora estremamente viva, non solo recepita teoricamente da tanti antropologhe e antropologi, ma da essi concretamente assunta e agita in una pratica di ricerca e professionale di grande impegno.</p> Eugenio Zito Copyright (c) 2023-12-31 2023-12-31 24 56 Trapianti, spiriti, possessioni. I “fenomeni posttrapiantali” alla luce dell’etnopsichiatria e dell’antropologia medica https://www.amantropologiamedica.unipg.it/index.php/am/article/view/686 <p><strong>Transplants, Spirits, Possessions. “Post-Transplant Phenomena” in the Light of Ethnopsychiatric </strong><strong>and Medical Anthropology</strong></p> <p>“Post-transplant phenomena” constitute a set of personality changes involving the recipient patient following a heart transplant. The main explanatory hypotheses offered in the medical literature can be traced back to the biomedical paradigm and, in a final analysis, to a “one-universe” ontology. The purpose of the present analysis is to offer instead an explanatory possibility from a “multiple universe” ontological dimension, from the theoretical tools of critical-interpretive medical anthropology and ethnopsychiatry. The anthropological category of “spirit possession” thus becomes central to reinterpreting these clinical episodes by reformulating the bond between donor and recipient through the formula of “mimetic empathy”.</p> <p><strong>Trapianti, spiriti, possessioni. I fenomeni post-trapiantali alla luce dell’etnopsichiatria e dell’an</strong><strong>tropologia medica</strong></p> <p>I “fenomeni post-trapiantali” costituiscono un insieme di mutamenti di personalità che coinvolge il paziente ricevente in seguito ad un trapianto cardiaco. Le principali ipotesi esplicative offerte dalla letteratura medica sono riconducibili al paradigma biomedico e, in un’ultima analisi, ad un’ontologia a “universo unico”. Scopo della presente analisi è offrire invece una possibilità esplicativa a partire da una dimensione ontologica a “universi multipli”, attraverso gli strumenti teorici dell’antropologia medica critico-interpretativa e dell’etnopsichiatria. La categoria antropologica di “possessione spiritica” diviene così fondamentale per reinterpretare questi episodi clinici riformulando il legame tra donatore e ricevente attraverso la formula di “empatia mimetica”.</p> <p>&nbsp;</p> Chiara Legnaro Copyright (c) 2023-12-31 2023-12-31 24 56 Trance-Formative Therapeutic Experiences. Moving and Being Moved by Spiritual Healing Across the Atlantic https://www.amantropologiamedica.unipg.it/index.php/am/article/view/687 <p><strong>Trance-formative therapeutic experiences. Moving and being moved by spiritual healing across </strong><strong>the Atlantic</strong></p> <p>Spirit mediumship and possession are often conceptualized as being individual psychic phenomena or marginal practices belonging to some distant otherness, or even reduced to some kinds of pathological categories. However, besides spreading through transnational religions they are increasingly embedded in a growing network of therapeutic practices operating besides the biomedical field. One of such instances is the transnational spread of the Brazilian Christian Spiritualism of the Vale do Amanhecer (Valley of the Dawn) and the development of what mediums describe as “mediumistic trance”. By examining the experiences of people with chronic disease and anxiety learning spirit mediumship across the Atlantic between Brazil, the US, and Europe, I will show how the mediums’ narratives of their therapeutic itineraries highlight a two-fold movement: through different therapeutic domains; and through the phenomenology of mediumistic trance, which is more sensorial, imaginal, and affective engendering multi-sensory therapeutic images arising from this experience. I therefore propose the notion of “trance-formative therapeutic experiences” to analyse how mediumistic trance is learned for therapeutic purposes fostering a transformation.</p> <p><strong>Esperienze terapeutiche trance-formative. Muoversi e essere mossi dalla cura spirituale attraverso </strong><strong>l’Atlantico</strong></p> <p>La medianità e la possessione sono state spesso concettualizzate come fenomeni psichici individuali o pratiche marginali appartenenti a qualche alterità distante, o persino ridotte a qualche tipo di categoria patologica. Tuttavia, mentre si diffondono attraverso le religioni transnazionali si inseriscono in una rete crescente di pratiche terapeutiche che operano al di fuori del campo biomedico. Ne è esempio la diffusione transnazionale dello spiritualismo cristiano brasiliano del Vale do Amanhecer (Valle dell’Aurora) con lo sviluppo di ciò che i medium descrivono come “trance medianica”. Esaminerò le esperienze di coloro che apprendono la medianità attraverso l’Atlantico tra Brasile, Stati Uniti ed Europa per trattare malattie croniche e ansia. Mostrerò come le narrazioni dei medium relative ai loro percorsi terapeutici evidenzino un duplice movimento: attraverso diversi domini terapeutici e attraverso la fenomenologia della trance medianica – un movimento più sensoriale, immaginale e affettivo – generando immagini terapeutiche multisensoriali che emergono da taleesperienza. Propongo quindi la nozione di “esperienze terapeutiche trance-formative” per analizzare come la trance medianica venga appresa per scopi terapeutici promuovendo una trasformazione.</p> <p>&nbsp;</p> Emily Pierini Copyright (c) 2023-12-31 2023-12-31 24 56 Ontologia di una svolta. Una nuova postura filosofico-antropologica https://www.amantropologiamedica.unipg.it/index.php/am/article/view/688 <p><strong>Ontology of a Turn. A New Philosophical-Anthropological Posture</strong></p> <p>The focus of this paper is on the perspectives and new interpretations that emerge from the “ontological turn”. The idea of a transversal interdisciplinarity is central and also the attempt to overcome the old dichotomies between natural sciences and spiritual sciences. The new anthropological practice dialogues with philosophy which does not remain enclosed in Platonic and Cartesian dualisms, but wants to explore multiple worlds, plural figures, Others in the authentic sense. The deconstruction of the subject and the birth of the category of “singularity” are fundamental to understanding this turning point.</p> <p><strong>Ontologia di una svolta. Una nuova postura filosofico-antropologica</strong></p> <p>Il focus di questo contributo è sulle prospettive e le nuove interpretazioni che emergono dalla “svolta ontologica”. Centrale è l’idea di una interdisciplinarità trasversale nonché il tentativo di superare le vecchie dicotomie tra scienze della natura e scienze dello spirito. La nuova pratica antropologica dialoga con la filosofia che non resta chiusa nei dualismi platonici e cartesiani, ma vuole esplorare mondi molteplici, figure plurali, Altri in senso autentico. La decostruzione del soggetto e la nascita della categoria di “singolarità” sono fondamentali per comprendere questa svolta.</p> Alberto Simonetti Copyright (c) 2023-12-31 2023-12-31 24 56 Dialoghi sull’etica. Discorsi e pratiche della ricerca in antropologia. Introduzione https://www.amantropologiamedica.unipg.it/index.php/am/article/view/689 <p>L’esigenza di un approfondimento sull’etica in antropologia medica sorge dalla percezione di attriti, controversie e resistenze rispetto ai dilemmi imposti da nuove leggi e orientamenti normativi che interrogano la pratica della ricerca antropologica oggi. Come ha già fatto notare Veena Das in una sua concferenza (2013) «l’etica sorge nella frizione, nella relazione con l’altro che non è immediata e necessita di un aggiustamento».</p> Corinna S. Guerzoni Viviana L. Toro Matuk Copyright (c) 2023-12-31 2023-12-31 24 56 Libertà, scelta, rispetto. Dilemmi etici e antropologia applicata ai servizi sociali https://www.amantropologiamedica.unipg.it/index.php/am/article/view/690 <p><strong>Freedom, Choice, Respect. Ethical Dilemmas and Anthropology Applied to Social Services</strong></p> <p>The article aims to highlight ethical issues inherent in the relationships between operators and users and their outcomes, from a decade of action-research activity within social services, intertwined with a more recent auto-ethnographic experience. The research confirms the need for “taking charge” pathways to be personalized and for services not to give up undertaking accompanying processes that enhance, rather than limit, people’s ability to imagine the future from their own capacities and aspirations. In particular, the auto ethnographic approach shows the necessity to develop reflections on the situational and contextual dimensions that each person poses to practitioners as per se “ethical dilemma”.</p> <p><strong>Libertà, scelta, rispetto. Dilemmi etici e antropologia applicata ai servizi sociali</strong></p> <p><br>Il contributo intende fare emergere questioni etiche inerenti ai rapporti tra operatori e utenti e ai loro esiti, a partire da una decennale attività di ricerca-azione all’interno dei servizi sociali, che si intreccia con una più recente esperienza auto-etnografica. La ricerca conferma l’esigenza che i percorsi di “presa in carico” siano personalizzati e che i servizi non rinuncino a intraprendere processi di accompagnamento che aumentino, anziché limitare, la capacità delle persone di immaginare il futuro a partire dalle proprie capacità e aspirazioni. In particolare, l’approccio auto-etnografico evidenzia la necessità di sviluppare riflessioni attorno alle dimensioni situazionali e contestuali che ogni persona pone agli operatori in quanto “dilemma etico” a se stante.</p> <p>&nbsp;</p> Valentina Porcellana Copyright (c) 2023-12-31 2023-12-31 24 56 Il “rito” del consenso informato e il principio di autonomia. Note di un accesso al campo in una comunità di recupero dalla dipendenza da sostanze https://www.amantropologiamedica.unipg.it/index.php/am/article/view/691 <p><strong>The “Ritual” of Informed Consent and the Principle of Autonomy. Notes from an Access to the </strong><strong>Field in a Rehab Community</strong></p> <p>The article explores the limits and the possibilities of informed consent in a substance dependency recovery context, exposing an ethical dilemma that has arisen over the principle of autonomy. Although principialist bioethics, which inspires university ethics committees, is based on biomedical language that is difficult to translate into other methods and epistemologies, its increasing pervasiveness in research evaluation practices establishes a field of symbolically charged relationships. The description of access to the field shows how bioethical discourse is embedded, locally, in practices that go beyond mere bureaucracy, but function, in a ritualistic way, as tools for change.</p> <p><strong>Il “rito” del consenso informato e il principio di autonomia. Note di un accesso al campo in una </strong><strong>comunità di recupero dalla dipendenza da sostanze</strong></p> <p><br>L’articolo indaga i limiti e le possibilità del consenso informato, in un contesto di recupero della dipendenza da sostanze, esponendo un dilemma etico sorto sul principio di autonomia. Sebbene la bioetica principialista, a cui si ispirano i comitati etici universitari, si fondi su linguaggi biomedici difficilmente traducibili in altri metodi ed epistemologie, la sua crescente pervasività nelle pratiche di valutazione delle ricerche, stabilisce un campo di relazioni simbolicamente caricato. La descrizione dell’accesso al campo mostra come il discorso bioetico sia incorporato, localmente, in pratiche che vanno aldilà del mero documento burocratico, ma funzionano, in modo rituale, come strumenti di cambiamento.</p> Viviana L. Toro Matuk Copyright (c) 2023-12-31 2023-12-31 24 56 Etica della ricerca e processi di revisione etica in ambito antropologico. Analisi comparativa di due percorsi di approvazione etica negli USA e in Italia https://www.amantropologiamedica.unipg.it/index.php/am/article/view/692 <p><strong>Research Ethics and Ethical Review Processes within Anthropology. Comparative Analysis of Two </strong><strong>Ethical Approval Processes in the USA and in Italy</strong></p> <p>The article revolves around the tension between research ethics and the ethical review process. The first part of the article focuses on the concept of research ethics, exploring which debates have arisen around it both internationally (mainly in the USA and in the UK) and nationally. In the second part of the article, I will focus on the concept of ethical review by analyzing, from a comparative perspective, two experiences of ethical review, one in the United States and the other one in Italy. In this article, I will highlight the importance of receiving training on research ethics and how the process of preparing for the approval of a research project by an ethics committee is an integral part of the research itself and not a marginal and an independent section of ethnography.</p> <p><strong>Etica della ricerca e processi di revisione etica in ambito antropologico. Analisi comparativa di </strong><strong>due percorsi di approvazione etica negli USA e in Italia</strong></p> <p>L’articolo ruota attorno alla tensione tra l’etica della ricerca e il processo di revisione etica. La prima parte dell’articolo si concentra sul concetto di etica della ricerca, esplorando i dibattiti sorti attorno ad esso sia a livello internazionale (principalmente in ambito anglosassone) che nazionale. Nella seconda parte dell’articolo, mi concentrerò sul concetto di revisione etica analizzando, in una prospettiva comparata, due esperienze di revisione etica, una negli Stati Uniti e l’altra in Italia. In questo articolo evidenzierò l’importanza di ricevere una formazione sull’etica della ricerca (assente nel contesto italiano e non solo) e quanto il processo di preparazione all’approvazione di un progetto di ricerca ad opera di un comitato etico sia una parte integrante della ricerca stessa e non una sezione marginale e indipendente dell’etnografia.</p> Corinna S. Guerzoni Copyright (c) 2023-12-31 2023-12-31 24 56 L’ascolto antropologico: epistemologia, etica e (in)giustizia https://www.amantropologiamedica.unipg.it/index.php/am/article/view/693 <p><strong>The Anthropological Listening: Epistemology, Ethics and (In)justice</strong></p> <p>How do anthropologists listen? What is the epistemological “status” of listening in anthropological research? The author presents listening as a practice that cannot be reduced to a mere socio-cognitive and semiotic process or methodical prescription. Anthropological listening always turns out to be conformed in its modus operandi by the theoretical frameworks in which anthropologists inscribe themselves and which selectively define the aims of the research itself as well as the relevance of the ethnographic materials collected. The author proposes to consider anthropological listening as a foundational social act in which the time and space of its becoming is the medium where the interpretation of the collected material takes shape. And it is in this becomng, “in and out” of the field, that the distinctive ethical dimension of the anthropological listening manifests itself.</p> <p>&nbsp;</p> <p><strong>L’ascolto antropologico: epistemologia, etica e (in)giustizia</strong></p> <p>Come gli antropologi ascoltano? Qual è lo statuto epistemologico dell’ascolto nella ricerca antropologica? L’autore presenta l’ascolto come una pratica non riducibile a solo processo socio-cognitivo e semiotico o a prescrizione metodica. L’ascolto antropologico, sempre conformato nel suo modus operandi dai quadri teorici in cui gli antropologi si iscrivono e attraverso cui definiscono, selettivamente, le finalità della ricerca stessa, la rilevanza delle relazioni sul campo e dei materiali etnografici raccolti, è anche un atto sociale fondatore del riconoscimento della soggettività in cui il tempo e lo spazio del suo accadere diventano il medium dove prende forma l’interpretazione del materiale raccolto. Ed è in tale divenire, ‘dentro e fuori dal campo’, che la dimensione etica caratterizzante l’ascolto antropologico si manifesta.</p> Ferdinando Fava Copyright (c) 2023-12-31 2023-12-31 24 56 Il corpo malato: dinamiche d’introversione e di estroversione, paradossi, aperture https://www.amantropologiamedica.unipg.it/index.php/am/article/view/695 <p>Ho visto malati che riuscivano a gioire dei raggi del sole, dei movimenti più semplici di un animale, persino della possibilità di scrivere una parola su un foglio. Credo che, quando ci si sente, in qualche modo, violati dal proprio corpo, ogni corpo diverso dal nostro ci appare più “bello”. Pertanto, si può vedere maggiore bellezza nei corpi celesti, perché quei corpi non corrispondono al mio “corpo-di-dolore”.</p> Sara Cassandra Copyright (c) 2023-12-31 2023-12-31 24 56 Spazi ossimorici / Oxymoronic Spaces https://www.amantropologiamedica.unipg.it/index.php/am/article/view/696 <p>Michelangelo Giampaoli, La vita sociale dei cimiteri, p. 291</p> Paolo Bartoli Copyright (c) 2023-12-31 2023-12-31 24 56 Prospettive etnografiche in Antropologia della Salute in Brasile https://www.amantropologiamedica.unipg.it/index.php/am/article/view/697 <p>Sônia Weidner Maluf, Érica Quinaglia Silva, Estado, políticas e agenciamentos sociais em saúde: etnografias comparadas, p. 294</p> Laura Cremonte Copyright (c) 2023-12-31 2023-12-31 24 56 L’anima della cura. Joan, Arthur e l’antropologia del caregiving https://www.amantropologiamedica.unipg.it/index.php/am/article/view/698 <p>[Arthur Kleinman, The Soul of Care. The Moral Education of a Husband and a Doctor, p. 302</p> Francesco Diodati Copyright (c) 2023-12-31 2023-12-31 24 56 Narrare ed elaborare coralmente l’invisibile in migrazione e oltre https://www.amantropologiamedica.unipg.it/index.php/am/article/view/699 <p>Rita Finco (a cura di), Esperienze di cura in migrazione. Forme dell’invisibile e narrazioni possibili: l’orizzonte etnoclinico, p. 309</p> Bruno Riccio Copyright (c) 2023-12-31 2023-12-31 24 56