@article{Seppilli_2006, title={Fitness, wellness, chirurgia estetica: per una antropologia della corporeità nelle società tardo-capitalistiche}, volume={11}, url={https://www.amantropologiamedica.unipg.it/index.php/am/article/view/232}, abstractNote={<p><strong>Fitness, wellness, cosmetic surgery: for an anthropology of body in late-capitalist society</strong></p> <p>During the twentieth century, especially after the Second World War, there has been setting in our society an organic change of attentions, values, attitudes and behaviour patterns that have radically invested in various ways, the realm of embodiment. Al-though some of those elements are also attested in earlier historical contexts, as a whole– precisely integrated in a body – they are a “novelty” feature of our time, of particular importance and pervasiveness. We are thus facing the development of a genuine cultural current – that is, a constellation of attentions, attitudes and behaviour patterns consistent with the change of some core values – which expresses its own specific profile and its own specific performance within the broader context of cultural dynamics taking place in the social system. This “current”, which converge, in fact, elements of diverse and heterogeneous matrix, seems to move along some major bottom lines:<br>(a)&nbsp; a&nbsp; widespread&nbsp; collapse&nbsp; of&nbsp; the&nbsp; previous&nbsp; orientations&nbsp; of&nbsp; mortification&nbsp; and&nbsp; cultural scotomization&nbsp; of&nbsp; embodiment,&nbsp; (b)&nbsp; a&nbsp; progressive&nbsp; reduction&nbsp; of&nbsp; body&nbsp; areas&nbsp; considered “intimate”, “forbidden”, and of the feelings of shame that were related, (c) a parallel dramatic reduction of the above restrictions/stigma against sexual behaviour,&nbsp; eroticism and the same references to sexuality, (d) the enhancement of public and private “prowess” and “feelings of wellness”, that largely intertwined aesthetic references, issues of physical efficiency, openness to pleasure and health care, (e) the gradual legitimization of&nbsp; any&nbsp; intervention&nbsp; on&nbsp; the&nbsp; proper&nbsp; somatic&nbsp; structure,&nbsp; on&nbsp; the&nbsp; emotional&nbsp; sphere&nbsp; and, ultimately, on the proper “states of consciousness”.<br>In this current – which is expressed in particular in the dissemination of all types of cosmetic products, in the practices of fitness and wellness, in cosmetic surgery, in the denial of pain and the spread, now very large, of antidepressant drugs and the production of states “others” of consciousness – are outlined here in the various and diverse components, the different meanings and connections with the so-called “medicalization of life”. Here trying to identify the heterogeneous ideological components and underlying factors rooted in the current logic of the market and the arrangement of the whole of our social and power system.</p> <p><strong>Fitness, wellness, chirurgia estetica: per una antropologia della corporeità nelle società tardo-capitalistiche</strong></p> <p>Nel corso del secolo XX, soprattutto dopo la Seconda guerra mondiale, si è venuto configurando nella nostra società un mutamento piuttosto organico di attenzioni, valori, atteggiamenti e schemi di comportamento che hanno radicalmente investito, in vario modo, la sfera della corporeità.&nbsp; Seppur taluni di questi elementi sono attestati anche in contesti storici precedenti, nel loro insieme – integrati appunto in un complesso organico – essi rappresentano una “novità” caratteristica del nostro tempo, di particolare peso e pervasività. Ci troviamo, così, di fronte allo sviluppo di una vera e propria corrente culturale – cioè a una costellazione di attenzioni, atteggiamenti e schemi di comportamento coerenti con il cambiamento di un certo nucleo di valori – la quale manifesta un proprio specifico profilo e un proprio specifico andamento per entro il più ampio quadro delle dinamiche culturali in atto nel sistema sociale.<br>Questa “corrente”, nella quale convergono, in effetti, elementi di varia ed eterogenea matrice, sembra muoversi lungo alcune principali linee di fondo:<br>(a) una diffusa caduta dei precedenti orientamenti di mortificazione e scotomizzazione culturale&nbsp; della&nbsp; corporeità,&nbsp; (b)&nbsp; una&nbsp; progressiva&nbsp; riduzione&nbsp; delle&nbsp; aree&nbsp; corporee&nbsp; ritenute “intime”, “proibite”, e dei sentimenti di pudore che vi erano connessi, (c) una parallela fortissima riduzione delle precedenti restrizioni/stigmatizzazioni nei confronti dei comportamenti sessuali, dell’erotismo e degli stessi riferimenti alla sessualità, (d) la esalta-zione pubblica e privata della “prestanza” e dei “vissuti di benessere”, in cui appaiono largamente intrecciati riferimenti estetici, tematiche di efficienza fisica, aperture al pia-cere e attenzioni alla salute, (e) la progressiva legittimazione di ogni tipo di intervento sul&nbsp; proprio&nbsp; assetto&nbsp; somatico,&nbsp; sulla&nbsp; propria&nbsp; sfera&nbsp; emozionale&nbsp; e,&nbsp; al&nbsp; limite,&nbsp; sui&nbsp; propri “stati di coscienza”.<br>In questa corrente – che si esprime in particolare nella diffusione di ogni tipo di prodotti cosmetici, nelle pratiche del fitness e del wellness, nella chirurgia estetica, nel rifiuto del dolore e nella diffusione, ormai larghissima, dei farmaci antidepressivi e della produzione di stati “altri” di coscienza – vengono qui delineate le varie ed eterogenee componenti, le differenti valenze e le connessioni con la cosiddetta “medicalizzazione della vita”. E si cerca di individuarne le eterogenee componenti ideologiche e i fattori di fondo, radicati nelle attuali logiche di mercato e di consumo e nell’assetto di insieme del nostro sistema sociale e di potere.</p&gt;}, number={21-26}, journal={AM. Rivista della Società Italiana di Antropologia Medica}, author={Seppilli, Tullio}, year={2006}, month={ott.} }