Articolazioni fra storia, cura e memoria
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Come citare

Beneduce, R. (2020). Articolazioni fra storia, cura e memoria. AM. Rivista Della Società Italiana Di Antropologia Medica, 21(49). Recuperato da https://www.amantropologiamedica.unipg.it/index.php/am/article/view/448

Abstract

Articolazioni fra storia, cura e memoria

A partire da alcuni contributi di Tullio Seppilli, questo lavoro vuole contribuire a riesaminare la posta in gioco dell’antropologia medica e dell’etnopsichiatria di fronte alle sfide della migrazione, alle contraddizioni dello scenario postcoloniale, così come di fronte alle nuove sfide teoriche dell’antropologia decoloniale e del prospettivismo. Dopo l’analisi di alcuni nodi emersi nel dibattito degli anni passati in ambito etnopsichiatrico, l’Autore suggerisce un approccio fondato su tre principi: riconoscere nella cura rituale (e nei saperi medici locali) le tracce di una forma di coscienza storica e di contro-memoria; interrogare e lasciarsi interrogare da altre ontologie dell’esperienza per costruire un’epistemologia democratica; immaginare l’antropologia medica e l’etnopsichiatria come luoghi di critica politica ed epistemologica. L’idea è che nessuno di questi profili può essere considerato separatamente dagli altri, e che solo dalla capacità di intrecciarli nasce la possibilità di oltrepassare talune aporie della nostra tradizione teorica.

Articulations between history, healing and memory

Starting from some Tullio Seppilli’s works, this article analyses the stakes of current medical anthropology and ethnopsychiatry in front of the challenges of migration, the contradictions of Postcolonialism, as well as the models suggested by decolonial anthropology and perspectivism. After an account of some issues of ethnopsychiatry history, the Author suggests three methodological orientations principles: taking in account the traces of historical conscience and counter-memory animating local medical knowledge and therapeutic rituals; questioning (and accepting to be questioned by) other ontologies of experience, with the aim of building a democratic epistemology; imagining medical anthropology and ethnopsychiatry as sites of political and epistemological contestation, as well as of mobilisation. These three principles have to go hand in hand in order to overcoming some aporiae.

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